Salute: Fedriga, evitare in tema di sanità risposte semplicistiche
Il governatore è intervenuto assieme all'assessore Riccardi al
convegno dedicato alla cardiologia Trieste, 22 nov - La pericolosità delle risposte superficiali e
semplicistiche in tema di sanità come quella dell'abolizione del
numero chiuso in medicina, lo sviluppo della medicina del
territorio e l'utilizzo di nuove tecnologie cambiando i processi
organizzativi. Questi i punti focali dell'intervento del
governatore Massimiliano Fedriga al Convegno titolato 'Scompenso
cardiaco e cardiomiopatie' in corso oggi a Trieste e organizzato
nell'ambito di 'Incontri in Cardiologia 2024'. Presente
all'evento anche l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi. Come ha spiegato il massimo esponente della Giunta regionale dopo
aver ringraziato il direttore del Dipartimento
Cardiotoracovascolare dell'Azienda sanitaria universitaria
Giuliano Isontina Gianfranco Sinagra per il livello di eccellenza
raggiunto dalla struttura triestina riconosciuto dall'Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali, "il fatto che nel
2027 il numero dei neolaureati sarà superiore a quello dei medici
che andranno in pensione mette in evidenza l'inopportunità
dell'abolizione del numero chiuso alla facoltà di medicina;
inoltre la stessa proiezione configura per il futuro prossimo una
pesante mancanza di infermieri". "Da qui - ha rimarcato il governatore - la necessità che la
politica prenda decisioni responsabili e coerenti a questo
quadro, senza inseguire soluzioni semplicistiche che alla fine si
potrebbero rilevare controproducenti" "È importante - ha detto ancora Fedriga - stabilire con i
cittadini una comunicazione basata sulla verità, che faccia
comprendere la qualità del lavoro e lo sforzo che i
professionisti della salute stanno facendo, nell'ottica di
rinsaldare un rapporto di fiducia fondamentale per il
funzionamento del sistema". Da parte sua l'assessore Riccardi, dopo aver anch'egli dato
merito a Sinagra dei risultati conseguiti dalla cardiologia
triestina assurta a punto di riferimento a livello nazionale, ha
sottolineato la strategicità del tema dell'appropriatezza, in
considerazione del fatto che dal 2019 le prescrizioni hanno avuto
un'impennata del 44 per cento. "Pensare a un ingigantimento
dell'offerta in base a una domanda che potrebbe essere in parte
inappropriata - ha concluso l'assessore - significa rischiare uno
spreco di risorse senza dare risposte ai cittadini".
ARC/GG/pph
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